Project Description
ESPOSIZIONE “Una Fontana per Emanuela, la storia di un progetto”
UNA FONTANA PER EMANUELA SETTI CARRARO “La Storia di un Progetto”
La giovane sposa del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro, torna al suo paese di origine, Borgosesia, nella forma di un Monumento in suo ricordo che riqualifica la piazza centrale della cittadina. Compagna di vita e di destino del Generale morì con lui nel tragico attentato del 3 settembre 1982 a Palermo.
La mostra allestita negli spazi del Teatro Pro Loco intende documentare il percorso di ideazione e realizzazione del Monumento, voluto dal Sindaco di Borgosesia On. Paolo Tiramani e progettato da Edgardo Canuto, Fabio Dal Molin e Rodolfo De Bernardi di Biella.
Nella realizzazione delle sculture Fabio Dal Molin e Rodolfo De Bernardi, artisti dello Studio Dan, hanno coniugato in una felice sintesi progettuale – com’è nella loro filosofia di lavoro – tecniche artistiche tradizionali e innovazioni della tecnologia digitale.
A testimoniarlo in mostra i disegni di studio, il bozzetto d’insieme e i prototipi 1:1 delle statue, uniti a una serie spettacolare di rendering e di immagini dell’elaborazione complessa dell’opera.
Senza trascurare le vicende personali e familiari dei protagonisti, ricordate da citazioni e memorie che sottolineano le scelte progettuali e ne rafforzano il significato.
Una volta messo in opera il Monumento-Fontana vivrà la sua vita da solo, nello spazio e nella luce di Borgosesia, ma questa mostra vuole accompagnarlo e raccontarlo così come merita: per meglio ascoltare e comprendere i testimoni è bene conoscerne i segreti e la storia, nella fiducia di aver creato un poetico, silente-eloquente “LUOGO DELLA MEMORIA”.
Rassegna “Inchiostri d’amore 2019”
Scheda spettacolo
Carlo Alberto Dalla Chiesa e Emanuela Setti Carraro
Forte come la morte è l’amore (Dal Cantico dei cantici)
Spettacolo teatrale da realizzarsi in teatro o in una sala conferenze con presenza di impianto audio- video.
Il 3 settembre 1982 veniva assassinato a Palermo il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro, nel ricordare questo tragico avvenimento che sconvolse l’intero Paese, l’associazione Mnemosyne ha inteso promuovere uno spettacolo volto a far conoscere, attraverso una lettura scenica, due personalità che, nei distinti ruoli ricoperti, hanno servito l’Italia, dedicando tutto loro stessi: Carlo Alberto Dalla Chiesa nella sua Arma, i Carabinieri, lui che era fiero degli “alamari cuciti sulla pelle”; Emanuela, crocerossina volontaria, dedita all’assistenza verso i più bisognosi. Entrambi convinti sostenitori dello Stato ed esempio per tutti noi italiani.
“Si uccide il potente quando avviene questa combinazione fatale, è diventato troppo pericoloso, ma si può uccidere perché è isolato” aveva detto Carlo Alberto Dalla Chiesa a Giorgio Bocca in una memorabile intervista qualche settimana prima del suo assassinio. Lui che aveva sgominato le Brigate Rosse non riuscì a sopravvivere a Cosa Nostra. “Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze – diceva Falcone – In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere”.
La sera di venerdì 3 settembre 1982, infatti, l’allora neoprefetto di Palermo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, seduto al fianco della giovane seconda moglie (sposata solo poche settimane prima) Emanuela Setti Carraro, alla guida di una A112, vennero affiancati da due motociclette e un’auto che aprirono il fuoco a colpi di kalashnikov uccidendoli sul colpo.
I loro corpi furono rinvenuti crivellati di proiettili, con il generale che abbracciava la moglie in un disperato tentativo di proteggerla, facendole scudo col proprio corpo. “ L’unico uomo in grado di dare fiducia e credibilità ad uno Stato che fa acqua da tutte le parti” cosi scriveva Alberto Ronchey su Il Corriere della Sera, nei giorni successivi all’agguato mafioso.
La rappresentazione scenica, su un testo appositamente scritto, prevede la presenza di sei attori che, attraverso anche i diari, le lettere, alcune interviste dell’epoca, coadiuvati da immagini, narrano la vita, le vicende, il carattere e gli stati d’animo del generale Dalla Chiesa e di Emanuela Setti Carraro.
Un accompagnamento musicale sottolineerà la drammaticità degli eventi, rendendo più dinamico l’ascolto.
Drammaturgia: Ettore Radice
Regia: Davide Mariani
Interpreti: Marco Bonanomi, Mara Gualandris, Sarah Macchi, Loredana Riva, Pierre Villa
Assistenti di scena: Fabio Messa, Lorenzo Scarsellini
Tecnico Luci: Valter Mangiarotti
Tecnico Suoni: Joshua Minotti